Universita’ in Scozia: la storia di Caterina

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Abbiamo intervistato Caterina Bellinetti, 26 anni di Verona. Ha studiato a Venezia Lingue e Culture dell’Asia Orientale (lingua cinese) e Relazioni Internazionali (master). Si e’ trasferita a Edimburgo due anni fa per un master in Chinese Studies alla University of  Edinburgh. L’anno scorso ha vissuto a Tianjin per 6 mesi come parte del suo master e ha frequentato la Nankai University sempre per un corso di cinese.

Ciao Caterina di cosa ti occupi precisamente in Scozia? Al momento sto finendo di scrivere la tesi del master che tratta del fallimento della propaganda cinese in supporto alla guerra del Vietnam. Sono anche stagista alla Camera di Commercio Italiana a Edimburgo e al momento stiamo lavorando su molti progetti che speriamo vadano tutti in porto.

Raccontaci un po’ le differenze rispetto all’Italia nel mondo del lavoro. Credo che qui ci sia la cultura di premiare chi lavora con impegno. Non che in Italia questo non ci sia in assoluto, ma da noi contano molto di più i contatti. Quando ero in Italia mandavo molti cv e spesso ricevevo solamente quelle mail di risposta automatica che ti dicono “Le faremo sapere”. Trovo che sia molto sgradevole perché comunque scrivere un buon curriculum richiede tempo e sforzo e avere una risposta personalizzata, anche negativa, sarebbe già qualcosa.

In Italia mi sono anche sentita dire che ero troppo qualificata per un lavoro da commessa e a volte il mio essere in tempo con gli esami e laurearmi in 5 anni esatti sono stati uno svantaggio. Questo credo sia un grande difetto dell’università italiana. Trovo sconvolgente far uscire con 110 e lode una persona che ci mette più di tre anni a laurearsi alla triennale (non mi riferisco ovviamente a chi lavora mentre studia, a problematiche serie che influiscono sulla possibilità di studiare a tempo pieno o ai 6 mesi di Erasmus che spesso portano a laurearsi durante sessione straordinaria).

 

Qual e’ il tuo luogo preferito?

Il mio luogo preferito in assoluto è un paesino sperduto tra le montagne trentine che considero casa mia nonostante io sia nata a Verona. Tra i vari luoghi che ho visitato nel mondo posso dire che la Cina e l’Australia hanno lasciato un segno profondo in me. Venezia è stata la mia seconda casa per cinque anni e tornarci fa sempre un certo effetto. Ora sono a Edimburgo che è meravigliosa e spero di rimanerci a lungo.

Quanto e’ importante la conoscenza della lingua inglese per ambientarsi?

Direi che la conoscenza dell’inglese è fondamentale in ogni caso. Noi italiani abbiamo la tendenza a fare gruppo (un po’ come spagnoli e greci del resto) e questo credo sia svantaggioso. Dovremmo trovare il coraggio di buttarci nella mischia e parlare una lingua che non sia la nostra, farci correggere dagli autoctoni e sfruttare ogni occasione per parlare. Nel mio corso ero l’unica italiana e anche se all’inizio è stata dura, ora posso solo dire che sono contenta perché il mio livello di inglese è migliorato esponenzialmente.

Ti manca la cucina italiana? 

Direi che mi mancano le verdure. Quando vedo due zucchine a 1.50£ mi viene male e rimpiango la verdura del mio orto. Per il resto ho sempre amato cucinare e quindi cerco di non farmi mancare nulla. Le scatolette di tonno all’olio di oliva però me le manda la mia famiglia da casa.

Per chi eventualmente volesse trasferirsi in Scozia che consiglio daresti? E dove consiglieresti di andare?

Consiglierei di avere ben chiaro che tipo di lavoro si vuole cercare o almeno il settore di interesse. Imparare a scrivere un buon cv (che non sia l’Europass per favore! Basta guardare sui siti delle università UK) e avere una buona conoscenza dell’inglese scritto per scrivere una cover letter sono passi fondamentali.

Non posso consigliare alcun posto perché non ho girato moltissimo, ma ovviamente le grandi città offrono più possibilità. Auguro buona fortuna a tutti quelli che cercano lavoro e che vogliono dimostrare che per quanto la situazione a casa sia tragica, noi italiani abbiamo ancora tanto da offrire.

Cristiano Prudente, articolo tratto dal blog www.italianiingiro.com


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