Katia: la sua storia a Dundee

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Abbiamo intervistato Katia, 31 anni.

Dopo la sua laurea in Lingue e qualche lavoretto qua e là ha deciso di seguire il consiglio di un amico e fare un’esperienza di vita, studio e lavoro in Scozia. 

E’ ritornata a luglio scorso, dopo un periodo di quasi due anni, convinta che con una lunga esperienza all’estero e una buona conoscenza dell’inglese e dello spagnolo, trovare un lavoro qui in Italia sarebbe stato un gioco da ragazzi……

 

Ciao Katia, ci puoi dire in che modo pensi che la realtà scozzese sia diversa da quella italiana?

Prima di tutto direi il clima e il modo in cui gli scozzesi lo vivono. Capita spesso di passeggiare sotto la pioggia e il vento gelido di Scozia il sabato sera e vedere i ragazzi in t-shirt e le ragazze in vestitini mini, senza calze e a piedi nudi perché distrutte dai loro tacchi kilometrici! Oppure vedere bambini portati in giro sotto le intemperie senza neanche sciarpa e cappello…impensabile per una normale mamma italiana.

Un’altra cosa che contraddistingue la Scozia, come tutti i paesi anglosassoni, sono i pub.

Punto di ritrovo dopo la giornata lavorativa, ospitano gente di tutti i tipi e di tutte le età (rigorosamente dai 18 anni in su). Ecco, l’alcohol è davvero sempre presente nella realtà scozzese.

Ma l’aspetto che più mi affascina di questo popolo è il loro forte e radicato senso della Nazionalità. Tutti orgogliosi di essere figli di questa Nazione, sempre pronta ad aiutare con vari sussidi che dimostra di averne bisogno.

Quali sono le differenze nel mondo del lavoro?

L’economia scozzese si basa soprattutto su agricoltura e pastorizia. Nonostante ciò, quello che più mi ha colpita in ambito lavorativo è la presenza di figure professionali in italia ancora inesistenti o che hanno preso piede da poco. Come i responsabili dele risorse umane anche nelle aziende più piccole, o la figura del manager in ristorantini con poco più di 10 coperti.

Qual è il tuo luogo preferito della Scozia?

Senza dubbio Dunottar Castle. Il solo immaginare di tornarci e magari mostrarlo alle persone care mi fa venire la pelle d’oca e le lacrime agli occhi. E’ un posto magico posto sulla costa est. Di fronte solo il mare, gelido e infinito! E poi non dimenticherò mai l’ultimo viaggio in treno da Dundee verso Edimburgo, costeggiando la costa si incontrano piccoli e meravigliosi villaggi di pescatori, e non è raro fare un incontro ravvicinato con le foche che sostano tranquille sugli scogli.

Cosa pensi del costo della vita in Scozia?

In Scozia ci sono migliaia di negozi che vendono generi alimentari di marca ad un pound o poco più…persino la Nutella costa meno che in Italia! Per quanto riguarda invece il costo degli affitti non sono ben informata su città come Edimburgo o Glasgow. Io ho vissuto a Dundee città in cui, se hai un lavoro, è tutto decisamente cheap!

Cosa cambieresti della Scozia? E dell’Italia?

Una cosa che davvero rovina questa immagine magica che la Scozia ha, è l’alto livello di alcolizzati, drogati e ragazze madri…un vero peccato!

Dell’Italia cambierei tutto, tranne i sui monumenti, le opere d’arte e il cibo squisito! Devo dire che, quei pochi piatti tipici scozzesi, come il black pudding o l’huggies, non fanno tanto gola nemmeno a loro.

Come ti sembra il tuo rientro in Italia?

L’Italia e gli italiani stanno vivendo un periodo particolare, di crisi e, si spera, di transizione. E’ molto deludente e scoraggiante tornare in Italia e sentire la necessità incombente di scappare una volta finite le vacanze. Credo che il desiderio della maggior parte di noi sia quello di fare quante più possibili esperienze all’estero, conoscere gente, culture e abitudini diverse da noi, ma poi poter tornare a casa, vicino ai propri cari e non sentirsi inadeguati ma, al contrario, benvenuti.

Che consiglio daresti a chi è in Italia ma vorrebbe espatriare?

Mi sento di dire di andare, buttarsi tutte le paure e i dubbi alle spalle e partire. Credo che nessuna esperienza possa arricchire di più di una esperienza all’estero. E’ un’emozione grandissima realizzare quanto forti e sicuri di sé ci si senta quando, nonostante le difficoltà iniziali, si riesce a comunicare, avere amici e addirittura lavorare con successo in un paese che non è il tuo!


Cristiano Prudente

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