In Scozia anche le macchine amano il whisky

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biobutanolo
Una macchina a whisky
biobutanolo
Una macchina a whisky

Tutti amano il whisky. Il prodotto scozzese per eccellenza però ha un difetto: non è efficente, dal punto di visto produttivo.

Più o meno il 7% di ciò che esce da una distilleria è whisky. Il resto è materiale di scarto: più del 90%.

I materiali di scarto del whisky sono ancora ottimi materiali, ricchi di zuccheri. Semplicemente non vanno bene per l’ambrata bevanda.

Celtic Renewables, uno spin off della Napier University sta provvedendo a questo:

il progetto è di trasformare gli scarti di produzione in biocarburante.

In particolare hanno deciso di concentrarsi sulla produzione di biobutanolo.
Questa molecola infatti rappresenta molti vantaggi rispetto ad altri biocarburanti come l’etanolo.
Il butanolo, infatti, è più sicuro da maneggiare rispetto al’etanolo e, a parità di volume,fornisce il 25% di energia in più. Inoltre può essere mischiato con la benzina.

Un altro grande vantaggio avendo una molecola simile a quella della benzina, può essere utilizzata nelle automobili, senza che queste debbano apportare modifiche al motore. Come già detto le due sostanze possono essere mescolate, per creare una miscela.

Celtic Renewables ha iniziato una collaborazione con l’azienda Bio Base Europe Pilot Plant che ha sede a Gand, in Belgio. L’azienda lavora da anni nel campo delle biotecnologie e possiede i più grandi impianti d’Europa per la raffinazione dei biocarburanti.
Bio Base Europe Pilot Plant metterà a disposizione i suoi impianti per test riguardo ai costi e alla fattibilità dell’impresa scozzese, prima che in Scozia si investano soldi per un impianto.

Celtic Renewables è molto ottimista riguardo al suo futuro. Sono certi di poter aver pronto nel giro di pochi mesi un campione su scala industriale di biobutanolo derivante dagli scarti di distillazione del whisky.

E sono certi che una volta che il campione si dimostrerà un successo, potranno costruire il loro impianto in Scozia. Calcolano che l’impianto potrà fruttare 100 milioni di sterline all’anno.

Di sicuro il mercato dei biocarburanti è in crescita al momento, anche grazie all’attenzione che l’Unione Europea ha per il tema.

Possiamo solo sperare che nel futuro il whisky manderà avanti anche le macchine scozzesi, oltre ai loro propietari.

 

 

Diana Sponza

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