Non tutti lo sanno, ma è Edimburgo la città che ha dato i natali al mago più famoso del mondo!
Proprio nella capitale scozzese, infatti, la scrittrice inglese J.K. Rowling ha sviluppato la sua idea dando vita al primo libro della saga: Harry Potter e la Pietra Filosofale.
Per la precisione, il luogo di nascita di Harry Potter è la caffetteria “The Elephant House“, presso la quale l’autrice era solita passare le ore scrivendo in compagnia di sua figlia, appena nata.
La vetrina del bar (in foto) oggi si può fregiare infatti del titolo “Birthplace of Harry Potter”.
Per visitare questo luogo speciale basta recarsi al 21 di George IV Bridge, in pieno centro!
Ma ci sono altre curiosità che collegano Edimburgo e in generale la Scozia con le storie di Harry.
Pare che il castello sede della scuola di magia di Hogwarts, location principale della saga, si trovi appunto in terra scozzese, come la stessa autrice rivela in una nota a margine del suo libro “Gli animali fantastici: dove trovarli”.
A due passi dall’Elephant House è inoltre possibile visitare un altro luogo importante per fan e curiosi: la tomba di Tom Riddell in Greyfriar’s Kirkyard. Si tratta della lapide che ha ispirato il nome di quello che nella saga sarebbe diventato il malvagio Voldemort: Tom Riddle. La tomba, come quella del mago oscuro, custodisce i resti di un padre e un figlio, entrambi di nome Thomas Riddell. Nel mondo di Harry Potter anche Tom Riddle/Voldemort condivideva la propria tomba con il padre di nome Thomas: il riferimento è evidente!
Meno inquietante un’altra storia che collega Edimburgo alla saga: il poeta William McGonagall, artista scozzese nato e vissuto nella capitale all’inizio del secolo scorso.
Il suo curioso e musicale cognome è stato dato dalla scrittrice a uno dei personaggi principali, la professoressa di incantesimi scozzese Minerva McGonagall (egregiamente interpretata al cinema da Maggie Smith), che nella versione italiana sarebbe diventata Minerva “McGrannitt”.
La scelta di cambiare il cognome fu dovuta alla volontà dei traduttori di dare un senso di durezza e fermezza “granitica” all’appellativo dell’insegnante!
Luca Cattaneo