Il giorno del referendum per l’indipendenza della Scozia si avvicina sempre di più. Il prossimo 18 settembre, i cittadini scozzesi
voteranno se rimanere parte del Regno Unito o staccarsi e diventare uno stato a parte.
Il dibattito è aperto, ma la questione dell’indipendenza non è l’unico problema che viene sollevato in questi ultimi tempi. Infatti i cittadini delle Shetland, delle Orcadi e delle Ebridi Esterne si pongono un quesito in più: se la Scozia diventasse indipendente, avrebbe senso per loro rimanere parte della Scozia?
Per questo nasce il movimento ROTI (Referenda On The Islands) che ha inviato una petizione al governo Scozzese per promuovere tre diversi referendum sui tre diversi arcipelaghi. La data richiesta per i referendum sulle isole è il 25 settembre 2014.
I referendum si porrebbero questo quesito: rimanere parte della Scozia o diventare un paese indipendente?
Inoltre, in caso di vittoria del sì (la Scozia diventa un paese indipendente), si aggiungerebbe l’opzione: lasciare la Scozia e rimanere parte del Regno Unito?
Gli abitanti delle isole non sentono forte l’appartenenza alla Scozia. Le Orcadi e le Shetland fanno parte della Scozia (solo) dagli anni ’60 del XV secolo. L’architettura tipica delle Shetlend per esempio ricorda l’architettura dei paesi scandinavi, mentre le Ebridi sono di cultura gaelica.
L’economia delle isole si sostiene principalmente grazie alla pesca. Però la maggior parte del pesce pescato in Scozia viene dalle isole. Inoltre le piattaforme petrolifere del Mare del Nord rientrano nel territorio delle Shetland.
Il comitato del ROTI prende come esempio altri micro stati europei, come il Principato di Monaco, Lussemburgo o San Marino, dicendo che non è impossibile per piccoli territori essere indipendenti e far parte della Comunità Europea. Pur rendendosi conto di essere meno ricchi di Monaco e del Lussemburgo, dicono che le isole del nord hanno di sicuro più risorse di questi stati.
Di sicuro settembre sarà un mese storico per la Scozia. Le cose potrebbero cambiare molto per questo territorio e rivoluzionare la coscienza sociale non solo dei cittadini che vi abitano, ma di tutto il Regno Unito e dell’Europa.
Diana