Nell’immaginario comune la cornamusa, insieme al kilt, é da sempre uno dei simboli della Scozia.
Non a caso anche il banner del nostro blog suona al ritmo di una cornamusa! 
Ma qual é l’origine di questo curioso strumento musicale “a serbatoio”?
Iniziamo con una distinzione. Esistono molti tipi di cornamusa e quello a cui facciamo riferimento parlando di Scozia é senza dubbio la Great Higland Bagpipe, spesso abbreviata in GHB in inglese.
L’origine dello strumento é antica e di probabile origine orientale, si possono trovare riferimenti al suo uso in Spagna datati intorno al 1200. Le prime testimonianza scozzesi risalgono a un paio di secoli dopo, nel ‘400.
Al tempo, le cornamuse venivano anche definite “warpipes” in quanto suonate in battaglia per incoraggiare le truppe alleate e intimorire i nemici.
La leggenda vuole che l’Atto di Proscrizione, che sancí la sottomissione scozzese all’Inghilterra nel 1746, vietó l’uso e il possesso delle cornamuse agli abitanti delle Highlands, ma negli scritti dell’epoca non si trovano riferimenti ad un’effettiva persecuzione dello strumento musicale e dei suoi suonatori.
Dalla seconda metá dell’800 molti uomini scozzesi si arruolarono nell’esercito britannico, portando con sé tutto l’orgoglio gaelico, rinvigorito dagli anni di dominio inglese e naturalmente… le cornamuse!
Perfino nel bel mezzo di alcune battaglie della Prima Guerra Mondiale esistono prove del fatto che dai reggimenti delle Highlands si levasse il suono incessante delle bagpipes.
La cornamusa divenne cosí un modo per rivendicare l’appartenenza a una terra controversa, un modo per affermare l’identitá scozzese tra le fila di quell’esercito che non era considerato come il proprio, ma piú come quello di un alleato poco simpatico.
L’ultimo utilizzo delle cornamuse in battaglia risale al 1967, durante la cosiddetta “Emergenza di Aden“. Il primo battaglione, chiamato The Argyll and Sutherland Highlanders marció con fierezza al ritmo delle bagpipes.
Luca Cattaneo
